Kenan Sofuoglu: “Ingiusta la penalità a Deniz Oncu: l’aggressività in pista è necessaria”

Kenan Sofuoglu: “Ingiusta la penalità a Deniz Oncu: l’aggressività in pista è necessaria”
  • di Emanuele Pieroni
E’ il maestro dei piloti turchi e questa volta ha parlato da padre, spiegando perché, a suo avviso, Deniz Oncu non andava punito dopo l’incidente di Austin
  • di Emanuele Pieroni
11 ottobre 2021

“Per me la decisione contro Deniz non è giusta. Basta guardare i video per vedere manovre molto più pericolose di quelle di Deniz. Il motivo principale per cui i piloti si lamentano dei miei ragazzi è perché sono così forti. Perché non possono batterli” – Kenan Sofuoglu è il mentore della scuola turca che sta sfornando talenti sia in Superbike che nel motomondiale e ha scelto di dire la sua a Speedweek dopo l’incidente di Austin, provocato da Deniz Oncu e che ha rischiato di costare caro, in particolare, ad Andrea Migno e Pedro Acosta. Il pilotino turco, lo dice apertamente, non andava punito con due turni di stop e le ragione della mano pesante della commissione gara sarebbe più profonda. 

Siamo tutti profondamente dispiaciuti per la perdita di Vinales, siamo molto dispiaciuti – ha aggiunto - Ma Dorna ora ha dato un esempio da Deniz e Bahattin. per dimostrare che chi guida in modo aggressivo può essere punito in questo modo. Ma questo non è giusto per i miei piloti. Devi guardare l'intera gara, ogni pilota. Deniz non se lo meritava: nell’ incidente di Austin è stato solo molto sfortunato”. Sofuoglu, però, non si limita ad analizzare il caso specifico, ma pone l’accento su un modo di approcciare il motorsport che ormai, a suo avviso, è l’unico in grado di garantire qualche frutto, anche se i rischi sono elevatissimi. “Per avere successo, devi guidare in modo aggressivo, fa parte di questo sport. Oggi i piloti si lamentano troppo – ha concluso – Ormai è così che si gareggia in Moto3 e nella classe Supersport 300. Tutti cercano di seguire il pilota davanti per sfruttare la sua scia. Una cosa è certa sui miei piloti: ci alleniamo più degli altri, lavoriamo più degli altri e ci alleniamo in condizioni di gara ogni giro. Guidiamo in modo aggressivo, giusto, ma ho messo molta enfasi nello spiegare che bisogna farlo senza toccare gli altri. Se insegui solo i tuoi avversari, non vincerai mai una gara: un vero vincitore deve trovare sempre un modo per superare gli avversari, ad esempio con linee molto strette”.