MotoGP 2018. Dovizioso: "Grande rispetto per Marquez"

MotoGP 2018. Dovizioso: "Grande rispetto per Marquez"
Giovanni Zamagni
Alla vigilia del GP del Giappone, Andrea è molto sereno e convinto: “Si può fare bene, qui dovremmo essere competitivi. La sfida con Marc è bella e avvincente: siamo molto diversi, ma le gare sono sempre “pulite”. Noi quest’anno più forti del 2017, ma non bisogna mai smettere di imparare”
18 ottobre 2018

 

L’obiettivo è uno solo: vincere. Per almeno due motivi, entrambi scontati: perché Andrea Dovizioso corre per quello; perché così si rinvia la festa di Marc Marquez.

«Come l’anno scorso, anche nel 2018 ci potrebbe essere una sfida tra me e Marquez: possiamo essere molto veloci su questa pista, anche se bisogna sempre verificare il comportamento delle gomme. Credo che Marquez e la Honda vorrebbero vincere qui il titolo: l’unica cosa che possiamo fare noi è cercare di posticipare la festa».

 

Tra te e Marquez il rapporto sembra essere molto buono.

«Non c’è un’amicizia che va al di là delle gare, però io cerco di avere rispetto per chi si comporta bene con me e lui ha rispetto per me. Questo, fino adesso, ha fatto sì che le nostre sfide fossero sempre “pulite”, particolarmente bello per gli appassionati, ma anche per noi: essendo così diversi, nell’approccio, nello stile e per caratteristiche di moto, è facile creare questi dualismi. E’ molto bella questa cosa: a 32 anni mi ritrovo a combattere contro un pilota di 25 anni. Lui, come tutti i campioni, cerca di imparare da piloti che riescono a battere: questa è la mentalità giusta che hanno i campioni».

 

Il team manager Tardozzi ha detto che sei tu il futuro della Ducati e non Marquez, come qualcuno pensa: credi di essere all’altezza di battere Marc anche in campionato.

«A parte che non ci sarà solo lui il prossimo anno, ma non c’è una risposta in questo momento. A fine 2017 parlavamo del campionato di quest’anno come quello possibile, ma non ce l’abbiamo fatta: il 2018 è stato molto importante. Abbiamo fatto degli errori, li stiamo pagando, non ci permettono di giocarci il titolo, ma ci hanno fatto crescere tantissimo. Abbiamo fatto dei cambiamenti che ci possono servire per il futuro: quanto accaduto quest’anno si può vedere in modo positivo o negativo, io la vedo e la voglio vedere solo positivamente. A questi livelli devi continuamente migliorarti e non basta mai quello fatto l’anno precedente: nel 2017 a fine stagione eravamo molto forti, ma non avevamo la sostanza di oggi, ma l’anno scorso il pacchetto Marquez-Honda era un po’ meno competitivo. Oggi Honda e Marquez sono più forti, ma noi abbiamo migliorato ancora di più da metà stagione in poi: per questo vedo il futuro ancora più positivamente. Ma queste sono solo parole, poi può accadere di tutto e nel 2019 ci potrebbero essere altri piloti».

 

Ma la Ducati potrebbe prendere Marquez fra due anni?

«Tutti cercheranno di prendere Marquez fra due anni, sarebbe stupido non farlo. Ma non è un argomento da affrontare adesso: non credo proprio che la Ducati si stia già muovendo in quel senso, non sarebbe intelligente da parte loro: abbiamo davanti due anni insieme con obiettivi ben chiari. Sono convinto che tutti gli ingegneri e chi decide in Ducati è focalizzato su questo, poi se ci sarà questa possibilità verrà presa in considerazione».

 

A te piacerebbe averlo in Ducati?

«Quando hai un campione al tuo fianco impari sempre delle cose, come è successo anche con Lorenzo, indipendentemente dalle relazioni: ogni campione ha le sue caratteristiche, è una bellissima cosa avere i dati tra le mani, capire esattamente cosa uno fa con la tua stessa moto».