MotoGP 2018. Rossi: "Mi danno per finito? Non è la prima volta..."

MotoGP 2018. Rossi: "Mi danno per finito? Non è la prima volta..."
Giovanni Zamagni
Valentino ancora deluso dopo il GP d’Australia, ma tutt’altro che arrendevole: “Speravo di tornare sul podio, dove non salgo dal GP di Germania. La vittoria di Vinales è stata fondamentale per il morale della Yamaha, ma non basta un successo in una stagione. Io mi sento come sempre”
1 novembre 2018

 

SEPANG – La delusione per la brutta prestazione di Phillip Island è ancora presente nell’animo e nelle parole di Valentino Rossi.


«Sì, è stata una delusione: quella è una pista che mi piace e sarebbe stato importante salire sul podio, che non conquisto dal GP della Germania».

 

Avete capito cosa è successo?

«Non avevamo grip al posteriore: abbiamo fatto un po’ di errori, tra cui anche non aver cambiato la scelta della gomma. E’ stata una questione di messa a punto, ho sofferto per tutta la gara: studiando i dati a fine corsa abbiamo capito un po’ di cose, ma bisognerebbe capirlo prima…».

 

Vinales, invece, ha vinto: è stato un successo inaspettato?

«Intanto è stato un successo importante per tutta la Yamaha, perché veniamo da un momento difficile, ha fatto bene all’armonia del team. Ma è chiaro che non basta una sola vittoria in una stagione: dall’anno scorso abbiamo più o meno sempre gli stessi problemi, ma non riusciamo a migliorare. Ma la sua vittoria non è stata del tutto inaspettata: non è che io e Vinales arriviamo alle gare senza nessuna speranza…Lui è partito subito forte, è stato veloce fin dalle FP1, ha fatto secondo in qualifica e aveva un buon passo. Non è stata una sorpresa, ha guidato bene».

 

Sai che dopo il GP d’Australia qualcuno ti dà per finito?

«L’ho sentito dire talmente tante volte, non ci faccio più caso».

 

Ma tu avverti delle differenze rispetto al passato, rischi di meno?

«Sinceramente no. Fisicamente sono messo meglio del 2017: allora avevo più problemi a fine gare e poi mi ero anche fatto male alla gamba. Forse anche per questo motivo mi sono allenato meglio e sono più in forma. Gli altri piloti sono fortissimi e sono più giovani: Vinales, per esempio, a 25 anni è normale che sia in crescita. Bisogna lavorare tecnicamente perché è sempre più importante come fai lavorare le gomme, fa la differenza. Per quanto riguarda il rischio, a me non è mai piaciuto cadere e con l’esperienza azzardi un po’ di più quando ce n’è veramente bisogno, ma non cambia niente».

 

Cosa ti aspetti da questo GP?

«Questa è una pista che mi piace moltissimo: è varia, è tecnica, è veloce, a dimensione di una MotoGP. Il caldo la fa da padrone e, negli ultimi anni, anche la pioggia: bisogna essere pronti a tutte le condizioni. Solitamente la Yamaha è competitiva, bisogna lavorare bene sul consumo della gomma posteriore».

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