MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Una differenza grande, ma non reale”

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Una differenza grande, ma non reale”
Giovanni Zamagni
Tutti i piloti Ducati sono in difficoltà, non riescono a far entrare in temperatura le gomme: “Fatichiamo moltissimo, soprattutto nelle curve a destra. Anche per colpa del vento: spero che domani la situazione possa migliorare”. Sul Covid-19: “Nessuno ha la situazione sotto controllo, la vivo serenamente”
16 ottobre 2020

“Noi fatichiamo tanto quando c’è il vento. Non posso sapere quanto incida rispetto alle altre moto, ma se tutte le Ducati sono in difficoltà e hanno lo stesso ritmo, significa che per noi il problema è più grande. Non riusciamo a far entrare in temperatura le gomme, specie nelle curve a destra. E questo, purtroppo, è avvenuto anche nelle FP2, quando la temperatura era più elevata. Tecnicamente, non so  quale sia il motivo, cercheremo di capirlo meglio studiando i dati. Continuo a pensare che la gomma asimmetrica anteriore potrebbe essere un aiuto, specie nelle condizioni del mattino”.

 

Credi si possa migliorare nelle FP3?

“Molto difficile, anche se non dovesse esserci più vento. Come ho detto, ho faticato anche nelle FP2 a far lavorare bene la gomma a destra”.

 

Eppure, con il freddo, eravate stati competitivi a Le Mans.

“Come avevo previsto alla vigilia, qui stanno succedendo cose differenti rispetto a Le Mans. Oggi per noi è stata molto dura, non riusciamo a creare la temperatura giusta per le gomme. Domani dovrebbe esserci meno vento, vediamo come cambia la situazione”.

 

Negli altri GP, c’è sempre stato almeno un pilota Ducati veloce, stavolta no: sembra che non ci sia nemmeno la speranza di poter migliorare…

“Sicuramente se tutti siamo così in difficoltà, c’è una motivazione tecnica. La differenza di passo con i più veloci è grande, ma credo anche che la differenza non sia reale”.

 

Ma tutti questi cambiamenti di prestazioni da una pista all’altra, ti fa arrivare a un GP più sereno o più stressato?

“Da una parte è più rilassante, perché hai meno potere che in passato, ma diventa pesante quando sai che la situazione non è nelle tue mani, non c’è un metodo di lavoro che ti faccia trovare la soluzione. Anche per questo nel 2020 succedono sempre cose differenti rispetto alle aspettative”.

 

Qual è il tuo commento sulla vicenda di Rossi e su quella di Arbolino?

“Non voglio commentare cose che non conosco, non so come si è comportato Valentino, cosa ha fatto, chi ha visto. Penso che la situazione sia difficile per tutti, nessuno ha la situazione perfettamente sotto controllo. Io cerco di stare più attento possibile, ma credo che nessuno di noi abbia il potere al 100% per evitare un contagio. Per quesito la vivo serenamente: so di non potere fare di più, perché non basta seguire le regole. Per quanto riguarda Arbolino, mi sembra eccessivo non farlo correre, ma non conosco i dettaglia. Dobbiamo seguire le regole di chi le fa, ma è sicuramente una cosa molto strana”.

 

Ma queste vicende fanno aumentare la preoccupazione?

“Sicuramente: soprattuto i team sono diventati più ansiosi e mettono regole sempre più restrittive. Ormai, al giovedì non posso nemmeno parlare con il mio team… Per quanto mi riguarda, continuo a vivere nello stesso modo, seguendo le regole come facevo prima”.