MotoGP 2021. GP d’Italia al Mugello. Francesco Bagnaia: "Non si sarebbe corso se fosse morto un pilota MotoGP"

MotoGP 2021. GP d’Italia al Mugello. Francesco Bagnaia: "Non si sarebbe corso se fosse morto un pilota MotoGP"
Giovanni Zamagni
Pecco è particolarmente scosso da quanto accaduto: “Non me ne frega niente della caduta, conta solo che oggi abbiamo perso un ragazzo di 19 anni. Ho detto al team che avrei preferito non partire, farlo è stato sbagliato e irrispettoso”
30 maggio 2021

SCARPERIA - Francesco Bagnaia è disperato, ma non certo per la caduta.

“Sono scivolato subito, ma non me ne frega nulla. Oggi abbiamo perso un ragazzo di 19 anni e la situazione non è stata gestita nella maniera corretta.

Già era stato complicato ieri tornare in moto, oggi è diventato quasi impossibile dopo aver fatto un minuto di silenzio per Jason. Non ero sereno, non ero tranquillo: abbiamo perso un ragazzo.

E’ chiaro che è difficilissimo gestire questa situazione , l’ospedale deve dichiarare la morte, ma non accetto che oggi si sia corso. Nessuno ci ha chiesto nulla, ho detto a Davide (Tardozzi, il team manager, NDA), che avrei preferito non correre, ma è il nostro lavoro.

Anche nel 2016, a Barcellona, dopo la morte di Salom era stato complicato, oggi, dopo il minuto di silenzio, lo è stato ancora di più”.

Quindi secondo te, non bisognava correre?

“In questi casi ci sono due vie: per alcuni non correre per rispetto; per altri, correre per rispettare Jason, perché lui l’avrebbe voluto. Ma siamo umani, ognuno di noi è fatto a modo suo: io sono molto sensibile. Sono partito poco sereno e concentrato. Per è me correre è stato sbagliato e irrispettoso, sapevo che avrei sofferto tantissimo durante il minuto di silenzio, perché mi ha riportato la mente all’incidente, ho fatto molta fatica”.

Ma in questi casi, non dovrebbero essere i piloti a decidere?

“Sarebbe stato meglio, ma forse sarei stato l’unico a non voler correre. Mi dispiace molto di questa situazione, mi sembra che sia stata affrontata con troppa leggerezza, non è bello. Se fosse successo a un pilota della MotoGP non avremmo corso: non è stata una bella pagina per il nostro sport”.

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