Rossi, Dovizioso e Simoncelli. Intervista agli italiani a Valencia

Rossi, Dovizioso e Simoncelli. Intervista agli italiani a Valencia
Giovanni Zamagni
Ancora tanto lavoro da fare. I piloti italiani impegnati nell'ultima tappa della MotoGP| G. Zamagni, Valencia
5 novembre 2010

Punti chiave


Valentino Rossi


Non è soddisfatto Valentino Rossi, nono dopo la prima giornata di prove libere.
«Abbiamo un po’ di problemi con la messa a punto – spiega -: non abbiamo grip e in accelerazione perdo troppo tempo. In realtà, non siamo lontanissimi, ma sono troppo indietro come posizione: bisogna essere più competitivi. Nel primo turno sono andato benino, mentre nel secondo abbiamo provato una strada differente per eliminare, o quantomeno limitare, l’impennamento della moto in uscita di curva, ma abbiamo preso una direzione sbagliata. Qui la M1 è sempre stata un po’ in difficoltà, ma la mia sembra quella messa peggio di tutti: gli altri mi sono davanti e anche quella di Edwards, con il quale ho fatto qualche giro, è più a posto della mia. Domani mattina sarà fondamentale lavorare bene, perché in qualifica, con solo 45 minuti a disposizione, non ci sarà troppo tempo per trovare eventuali soluzioni. In questo momento, Stoner e Lorenzo sembrano i favoriti: come ritmo con le gomme da gara,forse Casey è messo meglio, ma anche Jorge va piuttosto forte. Poi ci sono tanti piloti veloci nel mezzo: sarebbe importante partirgli davanti».


Andrea Dovizioso


Decisamente più soddisfatto e motivato Andrea Dovizioso, quinto assoluto, dopo essere stato terzo nelle libere del mattino.
«Siamo arrivati qui convinti di poter fare bene, ma, effettivamente, è sempre stato un circuito difficile per me. Il problema è essere rapido all’inizio: la velocità ce l’ho, ma ci metto troppo tempo a prendere il ritmo. Questo perché la moto è un po’ difficile da portare al limite e io commetto troppi errori: dobbiamo fare una RC212V più facile in entrata. Sono comunque contento dei tempi che abbiamo fatto, anche se ancora non bastano per lottare per la vittoria. Stoner non è così a posto, ma effettivamente è andato forte; Lorenzo è veloce, ma non ha fatto un turno straordinario e il tempo l’ha ottenuto con la gomma morbida. Con quella dura ha girato in 1’33”1: non siamo così lontani e io ho fatto il tempo con la stessa gomma di tutto il turno. Se riusciamo a fare una messa a punto che mi permette di entrare in curva facilmente, possiamo fare un bel passo in avanti. 45 minuti sono troppo pochi e tra un’uscita e l’altra perdi tempo: come numero di giri ne fai abbastanza, ma sei costretto a fare solo due uscite. Dobbiamo lavorare per provare a vincere questo GP: sarebbe un peccato concludere la mia migliore stagione in MotoGP senza un successo».

Marco Simoncelli 

Veloce anche nella prima giornata di libere del GP di Valencia: Marco Simoncelli sta finendo bene la sua prima stagione in MotoGP.
«Sicuramente è stato un buon inizio e conferma che abbiamo lavorato bene in queste ultime gare: non è stato un caso se siamo stati competitivi a Malesia per metà gara, e se in Australia e all’Estoril siamo stati lì davanti. Sicuramente dobbiamo lavorare ancora tanto, ma adesso la moto me la sento bene e siamo a un buon livello: adesso sarebbe bello chiudere la stagione con un bel podio».


Quali sono le difficoltà di guida con la MotoGP in un circuito così piccolo?

«E’ difficile perché ci sono molte curve a sinistra e questo ci obbliga a usare una gomma molto dura e in accelerazione c’è sempre poco grip. In più bisogna sistemare bene anche l’elettronica con l’antimpennamento, perché qui la ruota anteriore tende sempre ad alzarsi, anche in quarta marcia: non è facile trovare il giusto equilibrio».


E’ più faticoso guidare a Valencia o in un circuito veloce?
«Sicuramente qui hai poco tempo per respirare e in rettilineo sei sempre un po’ in tensione finché non metti la quinta, mentre in un circuito veloce, tipo l’Australia, la moto diventa pesante nei cambi di direzione. Questo, comunque, è sicuramente un tracciato più stressante».


Domani dove bisogna migliorare?
«Dobbiamo trovare più grip al posteriore e capire con quale gomma correre al posteriore. E fare un altro passo in avanti con l’elettronica».


Obiettivo per le qualifiche?
«Dalla seconda fila sono già partito, bisogna provare a entrare nei primi tre…».