Spunti, considerazioni e domande dopo il GP di Aragón 2018

Spunti, considerazioni e domande dopo il GP di Aragón 2018
Giovanni Zamagni
Quali sono state le chiavi del GP? Con 72 punti di vantaggio, quando Márquez può vincere il titolo? Perché Danilo Petrucci non è andato oltre il settimo posto?
23 settembre 2018

Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di Aragón.

 

Quali sono state le chiavi del GP?

1) La caduta di Lorenzo. Chissà se Jorge ne aveva per imporre un ritmo più alto rispetto a quello che ha fatto Dovizioso, ma sicuramente la sua scivolata al via ha cambiato un po’ la gara;

2) La gomma posteriore di Márquez. Dopo essere caduto nel warm up con la gomma dura, Marc ha deciso di montare la soffice, nonostante molti tecnici alla HRC fossero contrari. «Se avessi corso con la dura non avrei battuto Dovizioso» ha confermato il pilota della Honda;

3) Le qualità ciclistiche della Suzuki. Nonostante fossero in grande difficoltà in rettilineo, sia Iannone sia Rins hanno potuto avvantaggiarsi del grande equilibrio ciclistico della Suzuki, avvantaggiati anche dal fatto di poter montare la gomma morbida al posteriore, esattamente come era accaduto a Misano;

4) La mancanza di reazione nel finale di Dovizioso. Andrea non è riuscito a replicare all’attacco conclusivo di Márquez: questo gli ha impedito di stare vicino a Marc nel giro finale, dove avrebbe potuto tentare un attacco.

 

CONFRONTO MÁRQUEZ​/DOVIZIOSO NEGLI ULTIMI TRE GIRI

21° giro: Márquez 1’49”629, Dovizioso 1’49”820: differenza sul traguardo 0”138;

22° giro: Márquez 1’49”024, Dovizioso 1’49”206: differenza sul traguardo 0”320;

23° giro: Márquez 1’49”002, Dovizioso 1’49”330: differenza sul traguardo 0”648.

 

Lorenzo accusa Marquez per la sua caduta: ha ragione?

Tecnicamente no, perché ammesso – e non concesso – che Marc abbia fatto un’entrata scorretta, Jorge poi è caduto per aver aperto troppo presto il gas fuori traiettoria, quindi sullo sporco. Lorenzo poteva aspettare: è vero, avrebbe perso qualche posizione, ma non sarebbe caduto e con il passo che aveva poteva recuperare velocemente. Di questo non può incolpare Marquez. Per quanto riguarda il sorpasso, ha ragione che solo loro due possono sapere come è andata, se Marc effettivamente è entrato quando lui era già piegato, non lasciandogli nessuno spazio e obbligandolo ad andare fuori traiettoria. Dalle immagini, l’entrata di Marquez non è sembrata scorretta.

 

Perché Danilo Petrucci non è andato oltre il settimo posto?

Risponde Petrucci: «Nei primissimi giri avvertivo una forte vibrazione alla gomma posteriore, che mi ha condizionato la guida. Non potevo spingere più forte. Il mio problema è sempre il surriscaldamento del pneumatico posteriore: devo perdere qualche chilo, peso troppo e le gomme ne risentono».

 

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).

Dovizioso 1’48”385 (12); Marquez 1’48”478 (13); Iannone 1’48”775 (13); Petrucci 1’48”870 (3); Pedrosa 1’48”904 (3); Rins 1’49”014 (8); A.Espargaro 1’49”083 (4); Crutchlow 1’49”090 (2); Miller 1’49”137 (3); Rossi 1’49”256 (5).

 

Con 72 punti di vantaggio, quando Marquez può vincere il titolo?

In Thailandia non può matematicamente vincerlo, verosimilmente ce la farà in Giappone: per riuscirci, deve avere almeno 75 punti di vantaggio dopo Motegi. Altrimenti sarà in Australia, quando gli basterà avere 50 punti di vantaggio.

 

Come è andato Jordi Torres, al debutto in MotoGP come sostituto di Tito Rabat?

Ha chiuso ultimo a 59”513, prendendo quindi più di due secondi al giro. Il suo crono migliore è stato il settimo in 1’51”163, 2”778 più lento del migliore di Dovizioso. Nel complesso, non è andato malissimo.

 

Le tre più belle frasi del GP

3) Vinales: “Ho perso la motivazione”;

2) Marquez: “Quando mi sono svegliato questa mattina, ho deciso che era giusto prendere dei rischi”.

1) Dovizioso: “Con 72 punti di distacco a 5 GP dalla fine, vincere il mondiale è impossibile. Per riuscirci, Marquez non dovrebbe più correre, ma anche così sarebbe difficile…”.