La caduta di Xaus

Il nostro inviato rivive gli highlights di Donington. La conferma di Bayliss, la guida esagerata di Kiyonari e il tonfo - di stile e dalla moto - di Ruben Xaus
10 settembre 2008


Bayliss e Kiyonari. Presente e futuro?
Freddo e pioggia a Donington
per l'undicesima tappa del mondiale Superbike.  Il clima inglese non si smentisce e sia le prove che le gare si sono svolte in un'atmosfera autunnale. Sono stati ben 43.000 i tifosi che nonostante il maltempo hanno riempito le tribune della pista inglese.
Nel paddock più che delle prestazioni in pista si è parlato molto di mercato - vedi il nostro articolo - ma sul tracciato inglese se ne sono viste di tutti i colori con le wild card inglesi che hanno dato il massimo per mettersi in evidenza.
Sono riuscite ad entrare tutte e quattro in Superpole e a dare battaglia nelle due gare.
Certo la conoscenza della pista e le condizioni atmosferiche li hanno facilitati, ma la British Superbike si è confermata una fucina di campioni e siamo certi che almeno due delle quattro wild card inglesi (Haslam e Sykes) troveranno un posto nel mondiale del 2009.
Ma chi ha impressionato di più è stato senza dubbio Ryuichi Kiyonari.
Ha sempre corso come se la pista fosse asciutta, con sbandate controllate che facevano paura. Certo conosceva la pista ed era abituato alla pioggia inglese, ma la Superbike ha trovato davvero un nuovo protagonista.
Per il resto si è ripetuto un film già visto: Bayliss compie un passo falso, ma i diretti avversari  non ne approfittano.  
Continua la crisi di Checa e la mancanza di risultati di Neukirchner.

Zero in condotta ad Haga che ha innaffiato la pista d'olio, facendo correre dei bei rischi agli altri piloti e a Xaus che ha perso il controllo. E la ragione.
Ma vediamo nel dettaglio come si sono comportati i piloti a Donington.

Troy Bayliss: Ora il mondiale è molto vicino e già a Vallelunga Troy si potrà laureare campione del mondo. Un titolo strameritato.  A Donington ha dovuto vedersela con un manipolo di wild cards affamate di gloria, ma soprattutto con uno scatenato Kyionari.  Ma Troy si è confermato una macchina da guerra e nonostante la caduta di gara due il suo divario dal secondo in classifica è rimasto pressoché invariato. Ormai più che alle sue prestazioni in pista, si pensa al dopo Bayliss, sempre più coscienti del fatto che sarà impossibile sostituirlo e che lo rimpiangeremo per lungo tempo.  I tifosi italiani hanno la possibilità di vederlo in azione nella prossima gara di Vallelunga, dove Troy cercherà di chiudere definitivamente il mondiale.

Ryuichi Kiyonari:  Ha lasciato tutti a bocca aperta. La sua spettacolare guida sul bagnato aveva dell'incredibile e non ha dato scampo agli antagonisti. Imprendibile. Solo una caduta poteva fermarlo ed è quanto è successo in gara uno. Nella seconda Ryuichi ha fatto una gara perfetta e siamo certi che Bayliss non sarebbe riuscito a raggiungerlo nemmeno se fosse rimasto in piedi. Ora che le gare inglesi sono finite, aspettiamo di vedere come si comporterà sulle piste di Vallelunga,  Magny Cours e Portimao prima di consacrarlo definitivamente come uno dei più accreditati pretendenti al mondiale del prossimo anno.
Kiyonari potrà contare sull'appoggio totale della Honda che sta già lavorando per migliorare la sua CBR1000RR e dare al suo pupillo una moto vincente.

Max Biaggi: Nelle ultime gare il Corsaro è apparso in palla. Asciutto o bagnato è sempre stato con i primi. Ovviamente si doveva mettere in mostra per trovare una degna sistemazione per il prossimo anno, ma Max ha dimostrato che risolti alcuni problemi fisici che ne avevano condizionato le prestazioni, ora che sta bene ed ha ritrovato la sua grinta, resta uno dei top rider della categoria. A Donington ha portato a casa molti punti  ed è salito sul podio in gara uno. Speriamo che il prossimo anno trovi una moto competitiva. Lui afferma di averla già trovata e che a breve ne darà l'annuncio ufficiale. A noi basta sapere che resterà in Superbike.

Troy Corser: Nel week end Troy è caduto ben sei volte, senza conseguenze fisiche, anche se la caduta in gara uno è stata davvero brutta. Segno che Corser non si è di certo risparmiato. Nonostante non abbia raccolto punti nella prima manche, Troy è ora secondo in classifica a soli quattro punti dal suo inseguitore Neukirchner. Le voci di mercato non lo hanno deconcentrato e da serio professionista sta cercando di dare il massimo per concludere al meglio questo campionato. Che resti in Yamaha o che vada alla BMW, il prossimo anno sarà ancora uno dei piloti da battere, forte della sua esperienza e del suo coraggio.

Max Neukirchner:  Continuano le prestazioni opache del pilota tedesco. La sua Suzuki non offre più le ottime prestazioni alle quali ci aveva abituato. Lo abbiamo incontrato a Donington e ci è sembrato preoccupato per la scarsa competitività della moto che ha soprattutto problemi di ciclistica. Comunque non demorde. Da Giugno non sale sul podio, ma la voglia di vincere c'è sempre. E' stato confermato dal team Alstare che punta forte su Max e questa certezza lo rende tranquillo e pronto a chiudere al meglio le ultime tre prove del campionato.

Carlos Checa: Caduto in gara uno, non ha fatto meglio del nono posto in gara due.  Anche per lui come per Neukirchner continua il periodo buio. Ma se per il Max tedesco esiste l'alibi della scarsa competitività della sua Suzuki, non altrettanto possiamo dire dello spagnolo, visto  come sta andando il compagno di squadra giapponese.  Carlos è in crisi e di certo la pioggia delle ultime due gare non lo ha aiutato ad uscire dal suo periodo difficile. I risultati di Kiyonari hanno spostato gli equilibri del suo box ed il team inizia ad avere dei dubbi su di lui. Anche per questo le voci di radio paddock lo danno sul mercato, alla ricerca di un nuovo team. I prossimi circuiti sono nuovi per lui, vedremo se si saprà adattare.

Noriyuki Haga: Indecifrabile il comportamento di Haga nelle due gare di Donington.  Stentiamo a credere che non si sia accorto che la sua moto stesse perdendo olio. Si è girato più volte ed avrà visto il fumo che usciva dal suo motore, ma allora perché non si è fermato subito? E non ha visto nemmeno il cartello esposto dai commissari dai box che gli comunicavano che si doveva fermare?
Il suo comportamento poteva avere conseguenze molto gravi ed erano in molti nei box ad accusarlo di scarsa professionalità per non dire di peggio. 
In gara due ha effettuato il ride through quando ancora non gli era stato esposto il cartello di rientro ai box e quindi è stato squalificato con la bandiera nera. Invece di rientrare ai box si è fermato in pieno rettilineo ed ha appoggiato la moto al muretto dei box. 
La sua testa probabilmente è  già alla Ducati. Però mettere a rischio la vita dei colleghi è un fatto grave che non ci saremmo mai aspettati da lui.

Roberto Rolfo
:  Ci ha provato ed è stato ancora una volta sfortunato. Comodamente seduti sulle nostre poltrone abbiamo tutti considerato folle il suo tentativo di passare Haslam e Syke in un colpo solo, ma se Roberto non avesse trovato una chiazza bagnata proprio all'interno della curva, forse ora staremmo  lodando il suo coraggio e la sua bravura. Nessuno può comprendere cosa passa per la testa di un pilota che finalmente si trova a lottare per le prime posizioni dopo aver sofferto tutto l'anno per la mancanza di risultati. Roberto era partito dal venticinquesimo posto e con una rimonta incredibile aveva chiuso la prima manche in quinta posizione. Ora la sua impressionante rimonta passa in secondo piano a causa della sua caduta perché Rolfo avrebbe dovuto aspettare qualche giro o accontentarsi di un buon risultato tra i primi cinque. Ma se i piloti fossero solo calcolatori, le gare motociclistiche non sarebbero così belle.
"Il team mi aveva dato una gran moto oggi. In quella curva io ero più veloce di loro e mi è sembrato naturale sorpassarli - ci ha confidato Roberto dopo la gara - non ho certo pensato che avrei trovato del bagnato e che sarei caduto. Per me era un sorpasso normale che mi avrebbe permesso di andare a ridosso di Bayliss e magari di andare sul podio".
Non gli abbiamo detto che la sua mossa era sembrata rischiosa,  perché dire ad un pilota che non ci deve provare è come dirgli che non deve correre.
Forza Roberto, avrai altre occasioni.

Cal Crutchlow, Leon Haslam,  Tom Sykes, James Ellison
Davvero bravi gli inglesi che si sono presentati a Donington come wild card e che hanno animato entrambe le gare della Superbike. Syke è salito sul podio in gara uno e Crutchlow lo ha imitato in gara due. Conoscevano bene la pista e di certo sono tutti bravi sul bagnato, ma non hanno avuto nessun timore reverenziale e hanno dimostrato di avere grandi doti.
Il British Superbike è molto competitivo ed è il campionato nazionale che più di ogni altro prepara alla Superbike mondiale. Non ci stupiremmo di vederne qualcuno in pianta stabile nella Superbike del 2009. Quello che ha suscitato il maggiore interesse è stato Tom Sykes,  che aveva corso anche a Brands Hatch ed è ora nel mirino di alcuni importanti team. Anche Haslam è piaciuto e fa gola a molte squadre. Davvero bravo Crutchlow che però andrebbe rivisto in qualche altra  gara. A quanto pare in Inghilterra non mancano piloti pronti a raccogliere l'eredità di Fogarty e Toseland.

La querelle di Donington
Ruben Xaus: E veniamo a Xaus, il pilota più discusso di questo uggioso weekend britannico.  Haga non è stato il solo a perdere la testa a Donington. Xaus durante l'ultimo giro di gara uno è caduto e da regolamento, essendo stata chiusa la gara con l'esposizione della bandiera rossa, avrebbe dovuto rientrare ai box con la sua moto entro cinque minuti dal termine della gara stessa.
Così non è stato e a Ruben è stato sottratto un meritato podio. Il pilota spagnolo è caduto vittima di una norma regolamentare discutibile. Inaccettabile è quello che ne è seguito.
Xaus ha perso la testa ed ha accusato sia i vertici della Superbike che Biaggi (?) di essere in malafede e di essersi accordati per mandare sul podio il pilota romano al suo posto (le sue sono state parole pesanti e offensive, al punto di spingere Borciani, manager dei due piloti a diramare il seguente comunicato: "Siamo dispiaciuti del comportamento tenuto da Ruben nella zona podio per il quale vogliamo scusarci  anche con il pilota Max Biaggi per le parole rivoltegli dal compagno. Comprendiamo anche  la reazione a caldo di Xaus, dopo quello che al momento poteva sembrare un torto nei suoi confronti, causato da un comma regolamentare. Un fatto già chiarito e lasciato alle spalle dal team e dai due piloti". Ndr).

Il comportamento di Xaus non è giustificabile. Ma è difficile spiegare ad un pilota che ha dato il massimo ed ha rischiato la pelle che, a causa di un regolamento discutibile, non può salire sul podio a raccogliere i frutti del suo impegno.  Alcuni regolamenti della Superbike vanno certamente rivisti perché rischiano di rovinare le gare e di creare gravi malumori.
Tornando a Ruben, siamo sicuri che non pensa quello che ha detto. L'adrenalina che ancora gli scorreva nelle vene gli ha fatto un brutto scherzo e siamo sicuri che lo spagnolo si sia già pentito del suo sfogo.
Per noi il terzo gradino del podio va ex aequo a lui e a Max.

Carlo Baldi
Foto: Porrozzi