Guida alla scelta del casco

Cristina Bacchetti
Cosa cercare in un casco, dispositivo di protezione che per circa cinque anni sarà nostro fidato compagno di strada?
19 giugno 2020

La scelta del casco non è e non deve essere una leggerezza: troppe le variabili e le cose (tante soggettive) a cui dar importanza al momento dell'acquisto. Vediamol insieme, con l'aiuto di un'zienda che di protezione ne sa!

MIPS: Multi-directional Impact Protection System, ve ne abbiamo già parlato in diverse occasioni, anche a seguito di una nostra visita in azienda e torniamo a parlarvene stilando una lista di dieci motivi per cui, secondo noi, tutti noi motociclisti dovremmo pensare all'acquisto di un casco che offra (di serie, ve lo ricordiamo, MIPS può essere "inserito" solo in fase di produzione del casco) questo sofisticato sistema di protezione, già molto utilizzato in altre discipline come equitazione, sci e bici e che tanti marchi motociclistici stanno adottando, soprattutto - ma non solo - per il fuoristrada (parliamo di marchi quali Bell, Fox, Thor, Alpinestars, LS2, Suomy e TroyLeeDesign).

Lo slogan di MIPS recita: "Protect your brain... you only have one!" ed è proprio così, lo ricordiamo sempre, insieme al paraschiena il casco è il dispositivo di protezione più importante per chi si muove su due ruote in città, per mototurismo o per lunghi viaggi.
Ed è proprio al cervello che pensa il marchio svedese, punto fortemente sollecitato in caso di impatto ed esposto a gravi lesioni in caso di impatto angolare.

MIPS è un inserto, una membrana in EPS che, inserito nella calotta, è  in grado di smorzare le forze dell'impatto muovendosi e "scivolando" all'interno del casco di pochi millimetri in diverse direzioni e andando così a dissipare le forze generate dall'impatto che diversamente sarebbero trasferite al cervello. Slittando, le forze in gioco vengono disperse e quindi la quantità di energia trasferita alla testa e al cervello viene significativamente diminuita.

Punti salienti nella scelta del casco

1. Un casco nuovo? Non sottovalutiamo la scelta
In moto - così come in molte altre attività sportive - il casco è essenziale e su questo non ci piove. Purtroppo gli impatti sono frequenti e commozioni e lesioni cerebrali sempre dietro l'angolo.
Quindi prima regola: mai risparmiare sul casco, scegliamolo della giusta taglia, con una forma che ben calzi sul nostro capo e con sistemi di sicurezza all'avanguardia.

2. Quando devo cambiare il mio vecchio casco?
I produttori, di norma, garantiscono i propri caschi per due anni e ne raccomandano l'utilizzo per non più di cinque. Il consiglio è quello di cambiarlo assolutamente in caso di impatto, anche lieve. Perchè, anche se a noi sembra che abbia riportato solo qualche graffio, il potere protettivo della calotta potrebbe essere compromesso.
Per il nuovo acquisto, come sopra, è bene pensare ad un casco con un buon sistema di protezione innovativo integrato in fase di produzione.

3. Tutti i caschi proteggono allo stesso modo?
Sappiamo bene che ci sono diversi test per decretare l'affidabilità di un casco, ma non per questo tutti questi preziosi dispositivi di protezione hanno lo stesso livello di sicurezza. C'è chi va oltre gli standard richiesti per legge, e oltre ai test di impatto su superfici piatte effettua anche quelli più severi su incudini, oppure prove aggiuntive di penetrazione su calotta e viseria.
MIPS fa ancora di più: quasi ogni volta che si verifica un incidente, il rischio più comune è quello di un impatto obliquo, che può provocare un movimento rotazionale dannoso al cervello, cosa che il sistema cerca di evitare con i suoi piccoli spostamenti di 10-15 millimetri.
Con 20 anni di ricerca e oltre 31.000 test nel laboratorio di prova in Svezia, MIPS offre indubbiamente un livello di sicurezza superiore.

4. Cos'è il movimento rotazionale e cosa può causare?
Il cervello è sospeso nel liquido cerebrospinale. Il moto rotazionale fa muovere, deformare o allungare il cervello all'interno del cranio. Numerosi ricercatori e studi hanno collegato gravi lesioni cerebrali, ma anche lievi commozioni cerebrali, a questo movimento, che il sistema MIPS va ad attenuare in caso di caduta.

5. Fatevi aiutare dagli esperti nella scelta
Come detto in apertura, un casco deve adattarsi perfettamente, essere ben regolato e allacciato, e dobbiamo sentirci a nostro agio quando lo indossiamo. Se poco aderente perde le sue proprietà di protezione e può risultare più pericoloso che utile.
Ulteriori caratteristiche da considerare sono la ventilazione, il peso, il design e l'uso che ne andremo a fare.
I marchi che adottano il sistema MIPS vantano esperienza decennale nel settore e prestano grande cura al cliente, anche nel momento della scelta del modello più adatto a lui.

6. Caratteristiche imprescindibili
I test per i consumatori valutano tutti i caschi solo per gli impatti lineari, un test per il movimento di rotazione non c'è ancora, ma è in fase di sviluppo.
MIPS sta spingendo molto in questo senso, per avere una prova che certifichi la protezione anche di questo, e che abbia un alto livello di affidabilità.
Senza tali standard, non è possibile realmente certificare quali caschi - e come - vadano a ridurre il moto rotazionale come quelli che adottano il sistema.

7. Come dissipare le forze dell'impatto angolare
In che modo i produttori di caschi affrontano il movimento rotazionale? La risposta è solo una: inserendo MIPS in fase di costruzione del casco, uno strato a basso attrito all'interno della calotta, che imita la funzione del fluido cerebrospinale del cervello, consentendo 10-15 millimetri di movimento, sotto carico, nel preciso momento dell'impatto. Non c'è evidenza che i caschi senza MIPS riescano ad avvalersi in altro modo di questa proprietà.

8. Ricerca e certificazioni
La valutazione del rischio di una commozione cerebrale derivante da un incidente è un evento altamente variabile, unico per impatto e fisiologia del motociclista. Non esistono due incidenti uguali e due persone uguali. Tuttavia, possiamo fare affermazioni su quanto una particolare soluzione riduca il movimento rotazionale, quanto velocemente lo fa e se lo fa sotto gli intensi carichi associati agli impatti sul casco.
Tutti i caschi equipaggiati con MIPS offrono prestazioni costanti al fine di soddisfare uno standard consolidato e ben studiato dall'azienda, in base a una serie rigorosa di requisiti di prova. MIPS ha investito la sua intera esistenza in quest'area di ricerca, e fortunatamente anche altri marchi la stanno intensificando.

9. Omologazione FIM
L'International Motorcycling Federation (FIM) ha istituito il programma di omologazione FIM Racing per i caschi in gara (FRHP), dove presenta i più recenti metodi di test all'avanguardia. I regolamenti risultanti, che riguardano specificamente il movimento di rotazione - proprio quello di cui si occupa MIPS - sono già stati implementati nelle più alte categorie, come la MotoGP, con ulteriori certificazioni che verranno richieste anche nelle altre categorie di gara nel prossimo futuro.