ANCMA: "Irrazionale non riaprire i negozi di biciclette"

ANCMA: "Irrazionale non riaprire i negozi di biciclette"
Marco Berti Quattrini
Con bici ed eBike al centro della ripartenza ANCMA critica la decisione del Governo di vietare la riapertura dei 2.500 negozi di biciclette
28 aprile 2020

La Fase 2 passerà per le "due ruote": moto e scooter, ma anche biciclette, e soprattutto eBike. Il Governo ha annunciato incentivi all'acquisto e deroghe al Codice della Strada per permettere ai Comuni di dotarsi più rapidamente di piste ciclabili. La linea è quindi chiara, tranne che per una scelta in controtendenza: la scelta di non permettere la riapertura dei 2.500 negozi di biciclette. Una decisione bollata da ANCMA come "irrazionale".

Qui di seguito il testo integrale delle dichiarazioni dell'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori dopo la diffusione del Dpcm per la Fase 2 dell’emergenza Covid-19.

“Ci chiediamo come sia possibile immaginare una mobilità della ripartenza contraddistinta da un maggiore ricorso all’utilizzo delle 'due ruote' con i negozi di biciclette ancora chiusi”. Così si è espressa Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), commentando il Dpcm per la Fase 2 dell’emergenza Covid-19.

RETE DI OLTRE 2500 NEGOZI - “Da giorni – ha rimarcato stamane l’associazione – partecipiamo a tavoli e leggiamo dichiarazioni di rappresentanti delle istituzioni a livello nazionale e locale che annunciano incentivi e sottolineano il protagonismo delle "due ruote", ma la pianificazione della mobilità urbana in questa direzione non può non considerare che una rete nazionale di oltre 2.500 negozi che può offrire un servizio ai cittadini, anche adottando iniziative commerciali ad hoc per la situazione sanitaria, abbia ancora la saracinesca abbassata: è irrazionale”.

TEMA SICUREZZA UTENTI – “Di fronte a un ragionevole aumento dell’utilizzo delle 'due ruote' – si legge ancora nella nota - la conformazione urbana di molte città suggerisce di non dimenticare il tema dalla sicurezza di ciclisti e motociclisti. Non solo sarà indispensabile fare appello ai cittadini di adottare comportamenti rigorosi e ancora più responsabili, ma anche permettere loro di comperare dotazioni di sicurezza, caschi, caschetti e abbigliamento protettivo con più facilità. Per questo chiediamo nuovamente, a nome di tutto il settore, di riaprire i negozi di biciclette il prima possibile, e auspicabilmente di prevedere forme di defiscalizzazione per l’acquisto di materiale protettivo e altri dispositivi di sicurezza come luci, pettorine e riflettori”.