Ruanda verso la conversione elettrica delle due ruote

Marco Berti Quattrini
Il Paese africano punta a una radicale svolta green soprattutto nella capitale Kigali dove i mototaxi sono diffusissimi e il battery swap potrebbe essere la soluzione
14 giugno 2021
In Ruanda, come anche in altri Paesi africani, uno dei mezzi di trasporto più diffuso è il mototaxi. Ogni giorno centinaia di migliaia di persone fanno affidamento su diffusissimo servizio pubblico. Basta pensare che la metà delle 100 mila motociclette immatricolate è costituita da mototaxi.
Il rovescio della medaglia è l'inquinamento prodotto. Per questo il governo ruandese sta cercando modelli di mobilità e mezzi più sostenibili con l'obiettivo di essere carbon free entro il 2050. In quest'ottica ha avviato una collaborazione con un'azienda locale, la Rwandan Electric Mobility, per diffondere i veicoli elettrici nella capitale Kigali. 

Per chi converte in elettrica la propria ci sono diversi vantaggi. Innanzitutto un incentivo statale e in secondo luogo un deciso risparmio sui costi al chilometro. Grazie a un sistema di battery swap diffuso nella capitale i "mototaxisti" possono caricare una batteria con meno di un dollaro e fare circa 60 km. Invece con un litro di benzina che costa $ 1,08 se ne percorrono solo 40. Inoltre la conversione all'elettrico allunga la vita dei veicoli e riduce drasticamente le spese di manutenzione. 

La Rwanda Environment Management Authority (REMA), ha firmato un accordo con la Rwandan Electric Mobility, una società specializzata nella conversione di moto a benzina in elettriche. Nella prima fase sperimentale si prevede di convertire già 30mila moto entro cinque anni con un costo di circa 150mila dollari. 


Fonte: rideapart.com