Fase 2: i concessionari si preparano alla ripartenza

Fase 2: i concessionari si preparano alla ripartenza
Luciano Lombardi
Oltre alle nuove indicazioni generali sulla mobilità privata, il nuovo decreto pubblicato ieri sera dal Consiglio di Ministri contiene alcuni importanti articoli che riguardano il mondo dell'automotive e della filiera di vendita in particolare
27 aprile 2020

Intanto una premessa: nei precedenti Dpcm, le sole attività di vendita al dettaglio consentite erano elencate in un unico allegato, e si riferivano tutte a beni considerati di prima necessità (alimentari, tabacchi, farmacie, eccetera) e pertanto accessibili e fruibili senza bisogno dell'autocerticazione.

Nell'ultima emanazione sono contemplate, invece, aperture di altre attività, tra le quali, appunto, le concessionarie. Dal 4 maggio (anzi già dal 27 aprile, giorno in cui è possibile avviare le procedure propedeutiche all'apertura vera e propria), saranno operative alla vendita secondo quanto previsto dall'allegato 3 del Dpcm, alla voce n°45 del Codice ATECO che, contempla, appunto il “Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli”

Quindi, di fatto, il 4 maggio potranno ripartire. Ma c'è un ma... Proviamo a spiegarlo: poiché, gli spostamenti sono ancora limitati alla serie di cause di forza maggiore (lavoro, necessità indifferibili, motivi di salute e, da ieri, visite ai propri familiari) e l'acquisto di una moto di un'auto rientra tra le attività considerate necessarie solo in via eventuale, o indiretta, per effettuare lo spostamento necessario a raggiungere il negozio occorrerà preparare l'autocertificazione motivando la visita al salone con una delle opzioni previste, lasciando che sia poi l'agente deputato al controllo a stabilire se la motivazione sia valida o meno.

E fin qui ci siamo... Ma in tutti gli altri casi in cui la visita avrà come scopo lo svolgere tutte quelle operazioni che preludono a un acquisto, come vedere da vicino o toccare con mano il mezzo che si desidera acquistare? Lo spostamento sarà considerato lecito? La risposta è tutt'altro che scontata...

Secondo noi, negli intenti del governo c'è l'aver inserito le attività commerciali in questione tra quelle previste nel ciclo di riaperture per dare modo alle aziende di organizzarsi al meglio per la fase successiva che, salvo complicazioni, partirà il 18 maggio.

Per esempio, per dare loro tempo di completare la messa in atto delle misure di sicurezza obbligatorie per tutti gli esercizi commerciali previsti nell'allegato 5 del Dpcm e, in definitiva, far sì che possano arrivare preparati nel momento in cui verrà data un'altra scossa di alleggerimento al fronte “commerciale” delle misure di contenimento.

Per tutti continua a rimanere in vigore l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine, della distanza tra gli operatori, dell’igienizzazione delle vetture prima della (ri)consegna al pubblico. Qualora sia necessario lavorare a distanza interpersonale minore di un metro, e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è comunque necessario l’uso delle mascherine.