Fino al Grande Nord, là dove osano le Vespa…

  • di Alfonso Rago
Un epico viaggio in scooter, da Roma al Krystall Rally, uno degli eventi più freddi e più a nord d’Europa. Malgrado l'età dei piloti e delle Vespe, è stata un'esperienza indimenticabile
  • di Alfonso Rago
15 aprile 2020

Se, fra cento e più anni, la data del 2020 sarà usata per separare due segmenti di storia umana, un po’ come accadde nel 1492 con la scoperta d’America, quello che andiamo a raccontare sarà proprio un evento di confine, svoltosi in un angolo di mondo ancora non raggiunto dal Coronavirus.

Il protagonista non è nuovo da queste parti; di Cesare Costantini e della sua caparbia capacità di muoversi in condizioni estreme, abbiamo già parlato in occasione del viaggio in Ciao all’Elefantentreffen; ma questa volta l’asticella della difficoltà è salita di livello.

Identico solo il luogo di partenza, Roma; a cambiare sono la destinazione, il mitologico Krystall Rally di Norvegia, e soprattutto il veicolo, una Vespa PX200 del 1983, scooter vintage ma invero affidabilissimo.

La comitiva è ridotta ai termini essenziali per definirla tale: partirono in due (“Ed erano abbastanza“, come cantava Antonello Venditti), perché al Cesare da Roma si aggiunge l’emiliano Andrea.

Due ragazzi di… cinquant’anni, alla guida di due PX 200 dell’83 e ’84: insomma, se non sono audaci loro, non sappiamo con chi altri usare questo aggettivo…

«Vista la lunghezza del viaggio ed il tempo necessario - ci ha raccontato Cesare - abbiamo deciso di evitare il passaggio in Danimarca, prendendo a Kiel, in Germania, un traghetto per la Scandinavia. Non però la comoda rotta su Oslo, ma volendo percorrere anche una parte di Svezia abbiamo preferito arrivare a Goteborg, fare i 300 km che la separano da Oslo ed infine puntare sempre più a nord, coprendo i circa 200 fino alla città di Gol, sede del raduno…».

La cronaca del viaggio è scandita da momenti particolari; chiediamo a Cesare di raccontarcene qualcuno.

«In Germania, arrivati a Wurzburg dopo tre giorni di viaggio, abbiamo avuto un piacevole incontro con un Vespista tedesco, e grande appassionato dell’Italia: ci ha portato in giro per la città illustrandoci i principali monumenti ed ha organizzato una serata con gli amici del locale Vespa Club, trascorsa parlando in varie lingue del nostro viaggio e di Vespa, naturalmente… Grazie Giovanni!».

Allo sbarco di Goteborg, i due vespisti trovano ad attenderli una temperatura già intorno allo zero, ma anche strade pulite; verso Oslo, si alternano un pallido sole, pioggia, freddo e qualche spruzzo di neve… 
Un anticipo di cosa li attende prima dell’arrivo a Gol, dove inizia “l’attacco alla montagna”, trenta km in salita che conducono al luogo del raduno, all’interno di un comprensorio sciistico, a circa 950 metri di altitudine; di questi trenta km, circa la metà sono da percorrere su strade parzialmente innevate e comunque gelate, mentre la metà finale è un sentiero tutto bianco, sul quale si incontrano diversi sciatori di fondo…

«E’ il momento di sostituire i pneumatici invernali, con i quali siamo partiti dall’Italia, con gomme chiodate appositamente preparate… ma mai collaudate! Il cambio ruota sulle Vespe si conferma facile ed i primi test sono incoraggianti! In una giornata fredda, con temperatura di -7 C°, le Vespe sul ghiaccio avanzano sicure; i primi quindici km sono ricchi di tornanti da affrontare con prudenza, ma le gomme tengono e a volte riusciamo a mettere anche la terza marcia… La seconda metà del percorso è un sogno: strada tutta innevata e gelata, con i campi circostanti candidi ed un sole abbagliante… Dopo circa un’ora, con un sorriso sempre più ampio in volto, intravediamo il luogo del raduno: un bellissimo hotel sul bordo di un lago ghiacciato e nel piazzale alcune moto e diversi sidecar. Ce l’abbiamo fatta!».

Nel parcheggio del Kristall Rally, tra grandi viaggiatrici a due e tre ruote, le Vespe PX 200 spiccano per la loro originalità
Nel parcheggio del Kristall Rally, tra grandi viaggiatrici a due e tre ruote, le Vespe PX 200 spiccano per la loro originalità

Il Kristall Rally è in realtà un raduno atipico: arrivano circa sessanta equipaggi ogni anno, per lo più norvegesi, svedesi e tedeschi, con qualche francese e pochissimi italiani e qualche francese, mentre le moto sono quasi tutte grandi enduro, alcune con sidecar: che ci fanno tra loro due “Crazy Italians” alla guida di Vespe con ruote da 10 pollici?

Il problema è che, come tutte le cose belle, anche il Kristall Rally dura poco: il giorno seguente è già tempo di ripartire, facendo a ritroso altri 2.500 km.

E per non farsi mancar nulla, ecco l’incontro con la “Tempesta Ciara“, che con venti fortissimi ed alluvioni ha flagellato tutta Europa: così le due tappe fino a Goteborg diventano una continua lotta contro le raffiche di vento che superano i 70 km/h; per resistere alle folate contrarie e laterali e riuscire ad avanzare, bisogna inserire la terza, e qualche volta anche la seconda!

E’ il commiato del Grande Nord: metro dopo metro, l’Italia si avvicina sempre più e si annusa l’aria di casa; ma c’è tempo per un’ultima impresa…

«Mentre sono in A1, complice un tempo quasi primaverile mi balena l’idea di infrangere il mio record personale di percorrenza giornaliera in Vespa. Qualche anno fa, da Marsiglia ero arrivato a Roma in un solo giorno percorrendo circa novecento km, ma ora c’è l’opportunità di superare i mille! Così, rinuncio all’idea di fermarmi per la notte e tiro dritto, malgrado la fatica di una giornata in strada iniziata alle sette di mattina. La Vespa mi sorregge in questo sforzo finale ed arrivo a casa tagliando un piccolo traguardo: dall’inizio del viaggio, ho percorso oltre cinquemila km!».

Anche questa avventura è terminata e la Vespa di Cesare ha assolto il suo (gravoso) compito in maniera impeccabile: in 5.006 km, si sono cambiate le gomme invernali con quelle chiodate (chiodi a vite su battistrada da neve, circa 95 chiodi per ruota); il consumo medio è stato di 25 km/l, per un totale di circa 200 litri di benzina e di circa 4,5 litri di  olio per miscela; uniche noie, la sostituzione di due lampadine fulminate.

Niente male, per uno scooter di quasi quarant'anni!