I motociclisti spagnoli non vogliono l'airbag obbligatorio

I motociclisti spagnoli non vogliono l'airbag obbligatorio
Davanti a questa ventilata proposta governativa, l'associazione motociclistica spagnola AMM ha lanciato un sondaggio: la maggioranza è contraria all'obbligatorietà. Ecco perché
17 marzo 2021

Fra le misure da adottare per ridurre gli esiti dell'incidentalità in ambito motociclistico, la Direzione generale del traffico spagnola sta valutando di rendere obbligatorio l'uso di giacche, giubbotti o gilet con airbag per piloti e passeggeri.
Si tratterebbe di una misura da introdurre nel giro di qualche anno e che riguarderebbe inizialmente soltanto la guida fuori dai centri abitati.

L'associazione motociclistica spagnola AMM (Asociación Mutua Motera) ha colto intanto l'occasione per sentire i propri iscritti e ha lanciato in proposito un sondaggio.

Hanno partecipato in 2.547 e praticamente i due terzi (precisamente il 65,5%) ha detto no all'obbligatorietà dell'airbag. Il 29,05% ha risposto affermativamente e il 5,45% ha risposto con un “non so”.

Fra chi ha dettò sì, il 21% ha scritto che sarebbe d'accordo de fosse obbligatorio su ogni tipo di percorso, mentre il 7,7% lo prevederebbe solo durante la guida sulle strade extraurbane.

In generale i motociclisti spagnoli che hanno partecipato al sondaggio ritengono che sia giusto indossare dell'abbigliamento con airbag, ma sono contrari al fatto che diventi un obbligo. Le motivazioni sono i costi da sostenere e l'assenza di una aliquota IVA ridotta.

Dicono inoltre che il governo spagnolo dovrebbe in primo luogo adempiere all'obbligo di mantenere le infrastrutture viarie efficienti e sicure. E che legalizzi, come aveva promesso l'uso degli interfoni.

Il presidente della AMM, Juan Manuel Reyes, ha detto che quando un paese europeo decide un obbligo in campo motociclistico, accade che poi altri paesi si adeguino e questo può essere un problema. “E' successo con i guanti in Francia. Quando sono diventati obbligatori lì, il governo spagnolo ha voluto imitarne immediatamente la misura. Per questo credo che qualsiasi provvedimento sia approvata in un paese europeo debba essere monitorato da tutti i motociclisti, perché prima o poi è possibile che venga esteso ad altri”.

Fonte FEMA