La Polizia Municipale di Bologna sale in sella alla Ducati Multistrada 620

La Polizia Municipale di Bologna sale in sella alla Ducati Multistrada 620
25 ottobre 2006
Da ottobre la Polizia Municipale di Bologna verrà equipaggiata con venti Ducati Multistrada 620 in versione speciale. La Ducati, da sempre radicata nel territorio di Bologna, si è sviluppata ed affermata, consolidando la sua posizione nei mercati internazionali in termini di fatturato, prodotto e prestigio, diventando uno dei più conosciuti simboli del "made in Italy" a livello globale. Proprio per lo stretto legame con il suo territorio Ducati è solita aderire e promuovere iniziative volte a sottolineare il connubio esistente tra attività industriale e sportiva ed il loro radicarsi sul territorio bolognese. Tante ogni anno sono le attività che vengono organizzate da Ducati con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Bologna e ovviamente lo stesso Comune. La Ducati, collabora da sempre con la Polizia Municipale del Comune di Bologna. Già a metà degli anni 70’ l’azienda di Borgo Panigale fornì ai Vigili Urbani di Bologna una versione speciale della Ducati GT 750 e GT 860, agli inizi degli anni 80’ la collaborazione proseguì con la fornitura delle Ducati 600 TL e delle Ducati Indiana 650. Infine nel 1995 vennero forniti alcuni Ducati Monster 600 dotati di un particolare allestimento. Nel segno della continuità e della tradizione del passato, quest’anno l’azienda di Borgo Panigale ha realizzato una versione speciale della Multistrada 620 dedicata al Corpo di Polizia Municipale di Bologna. In particolare sono state allestite e preparate 20 Ducati Multistrada 620 che verranno utilizzate dalla sezione motociclisti della Polizia Municipale bolognese. Queste Multistrada 620 sono dotate di un particolare allestimento composto da: una coppia di sirene bitonali, una coppia di segnalatori frontali stroboscopici a led e asta telescopica posteriore manuale; copri sella, paramani, cavalletto centrale e cupolino ad alta protezione; coppia di borse laterali da 34 litri. Inoltre le moto sono verniciate bianche e blu e dotate di decorazioni rifrangenti specifiche della Polizia Municipale. La Multistrada 620 per la Polizia Municipale di Bologna costituisce il punto di partenza di un progetto molto più ampio che Ducati ha ideato per offrire alle Pubbliche Amministrazioni alcune moto con allestimenti speciali. Oltre alla versione di piccola cilindrata la Multistrada è disponibile anche nella cilindrata maggiore da 1100 cc, da poco introdotta sul mercato. Con la Multistrada, Ducati ha inventato un nuovo segmento, nel quale si è inserita una moto in grado di affrontare ogni tipo di strada, capace di adattarsi ai vari percorsi, con una forte personalità, un comfort da viaggio e allo stesso tempo prestazioni da sportiva. La Multistrada è nata per garantire una guida divertente in ogni situazione: riesce ad adattarsi con la stessa versatilità all’asfalto liscio, ai fondi irregolari dei tornanti di montagna e del pavè cittadino, fino a digerire senza difficoltà qualche uscita su facili percorsi sterrati. La Multistrada è la moto totale. Grazie alla posizione di guida ergonomica affronta i passi di montagna con agilità e offre un grande comfort per i lunghi viaggi in due e su percorsi misti. La moto risponde rapida ai comandi, si appoggia con sicurezza in piega e regala sensazioni un tempo patrimonio esclusivo solo dei motociclisti esperti. E’ una moto sportiva ma consente di attraversare comodamente la città, è una moto turistica ma che si guida con la grinta da “supermotard”. Le sue caratteristiche vincenti si trovano nella leggerezza e nell’elevata agilità, ma allo stesso tempo nella stabilità da sportiva di razza, una dote indispensabile per affrontare in tutta sicurezza i percorsi più veloci. Il progetto è nato da un mix fra due importanti tipologie di moto, mai tentato prima: enduro e sportive. Dei due segmenti sono stati presi gli elementi chiave, vale a dire il comfort e la versatilità delle prime, fusi con il rigore del telaio e la potenza delle seconde. Il tutto è stato miscelato con attenzione e il risultato si chiama: Ducati Multistrada. DUCATI MULTISTRADA 620 Con una cilindrata di 618 cc la Multistrada nasce per agevolare l’accesso alla gamma per chi è attratto dallo stile unico di questa moto. Nella scelta della motorizzazione ideale per equipaggiare la più piccola delle Multistrada era possibile scegliere fra numerosi bicilindrici di famiglia, ma la decisione finale è caduta sul motore 620, per le sue caratteristiche di docilità e facilità di guida. Questa versione beneficia di un peso sensibilmente inferiore (ben tredici kg di differenza rispetto alla versione di cilindrata maggiore), che consente di aggredire le curve con straordinaria agilità e di una posizione di guida ribassata di 20 mm, che ne aumenta la sicurezza in ogni situazione di guida. La leggerezza della nuova frizione APTC (Power Torque Clutch) rende l’esperienza di guida ancora più piacevole, anche quando ci si destreggia nei trafficati percorsi cittadini. La frizione assicura anche la funzione, derivata dalle corse, di antisaltellamento in scalata, persino nelle staccate più audaci. Nel rispetto dell’impostazione originale, la Multistrada si presenta con un telaio dalle quote identiche a quello utilizzato sulla versione 1100, ma con una sella più vicina a terra che rende la moto ancora più facile da guidare. Il telaio in pieno stile Ducati ripropone il traliccio con tubi in acciaio altoresistenziale per garantire massima rigidità e una elevata capacità di carico. La differenza più evidente è concentrata al retrotreno, dove il forcellone monobraccio lascia il posto a una più convenzionale struttura bibraccio. Il forcellone, infatti, è stato riprogettato, realizzando una struttura leggera (5,7 Kg.) e lineare con elementi estrusi ed idroformati in acciaio. La necessità di lasciare libero il passaggio del tubo di scarico (realizzando una curva di piega stretta), nel rispetto dei vincoli estetici, ha reso necessario il ricorso all’idroformatura per la gamba destra: un tubo circolare di diametro 65 mm viene forzato dalla pressione dell’acqua ad assumere la forma dello stampo. La stessa tecnologia è stata estesa anche alla gamba sinistra. Il reparto sospensioni è affidato ad una forcella upside-down Marzocchi con steli da 43 millimetri di diametro e ad un monoammortizzatore Sachs, regolabile nel precarico, e in estensione. Il cinematismo della sospensione posteriore che deriva da quello impiegato sul modello 1000 DS ha l’asta di reazione non regolabile in lunghezza. La nuova testa di sterzo è stata realizzata con la tecnica della pressofusione che ha permesso di integrare, durante il processo di fusione, i supporti del manubrio. La frenata è invece affidata a un doppio disco da 300 mm di diametro con pinze flottanti, comandate da una nuova pompa al manubrio. Il freno posteriore è caratterizzato da un disco singolo da 245 mm con pinza fissa a doppio pistoncino.

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