Moto.it Talk con Andrea Buzzoni di Triumph Italia - RIVEDI LA DIRETTA

Luciano Lombardi
Nelle parole del suo top manager, passato, presente e futuro della filiale italiana del colosso britannico, in una fase "rivoluzionaria" della sua esistenza
13 luglio 2020

La nuova sede, i nuovi spazi espositivi e ora anche il primo vero store online, punto di riferimento assoluto dell'ecosistema Triumph e dell'intero comparto più in generale.

Sono state davvero tanto le cose successe ultimamente dalle parti della filiale nostrana del gruppo britannico. Abbastanza per fermarsi un attimo e voler fare il punto con Andrea Buzzoni, dal marzo 2019 nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale dell'azienda. Che abbiamo appunto intervistato con i nostri Andrea Perfetti e Maurizio Gissi.

A partire, appunto, da Triumph First - così si chiama la nuova piattaforma - che, per quanto sia già di per sé straordinaria, è appunto soltanto uno dei tasselli di un puzzle che da 15 mesi a questa parte sta prendendo forma a suon di idee e di progetti innovativi, a loro volta frutto di una rivoluzione nella struttura e nella composizione della squadra. Di elementi, insomma, ce ne sono in quantità per parlare della nuova età dell'oro di Triumph Italia, che fa subito tornare alla memoria gli anni '90 quando parte dell'innovazione a livello globale partiva proprio dal quartier generale milanese.

Questi, per sommi capi, i temi che trovate nell'intervista video in alto. Si inizia proprio con Triumph First che è una anteprima europea nel mondo moto e auto dei processi di vendita online. E si passa subito a qualche anticipazione sulle novità 2021 e 2022. Fra queste un paio di modelli disegnati ancora da Rodolfo Frascoli che ha firmato lo stile delle ultime Tiger 900. Buzzoni ci racconta che il lockdown ha confermato come la moto, oggi più che mai, è un bene irrinunciabile.

Per quanto riguarda la crescita commerciale, quella vera si basa sulla qualità: “noi siamo focalizzati principalmente su questo perché è ciò che crea valore nel lungo periodo. Triumph è cresciuta anche oltre il mercato, guadagnando una posizione tra i player mondiali".
Tocchiamo poi la questione della produzione fuori dall'Europa: Triumph è stata tra i primi a delocalizzare in Thailandia, seguita poi da molti altri grandi produttori, sia per ragioni di opportunità produttiva, ma anche per avere una maggiore vicinanza con i mercati asiatici, oggi tra i più recettivi. Uno dei prossimi step è costruire appunto moto di cilindrata più bassa (si tratterebbe di una fascia 250-700 cc) con un ruolo strategico per l'Occidente, avvicinando i giovani, e sui mercati asiatici e sudamericani una funzione più tattica, di volumi e quindi economie di scala e profitti. Per questo è stata siglato un accordo industriale con l'indiana Bajaj Auto.
I nuovi modelli 2021? La Speed Triple non è più un mistero, una moto molto competitiva sul mercato sebbene non sia più "giovanissima"; arriverà anche la sostituta della Tiger 1200, entro i prossimi 18 mesi: “avrà un carisma estetico impressionante e la possibilità di eccellere come leader della categoria per prestazioni, tecnologia e caratteristiche tecniche”.
L'assenza di Eicma darà una nuova, ulteriore grande spinta all'innovazione. Si parla poi di gamma prodotto, della nuova Rocket III che sarà anche una sorta di testimonial della qualità costruttiva e delle finiture di Triumph.

L'ingresso nella Moto2 come fornitrice dei motori ha per Triumph una la valenza in termini di immagine: la sportività è un valore per un brand per la sua capacità di comunicare in modo diretto.
La cosa curiosa è che non è stata Triumph a cercare Dorna, bensì la Commissione tecnica che ha analizzato tutti i motori esistenti nel mondo per arrivare alla conclusione che il migliore fosse il tre cilindri Triumph.