Supercross. Cos'hanno in comune Vialle ed Hampshire, i campioni 250?

Supercross. Cos'hanno in comune Vialle ed Hampshire, i campioni 250?
  • di Mattia Carpi
A tu per tu con i due neo campioni 250 del Supercross. Tom ed RJ raccontano i loro titoli Lites 2024 e si dichiarano pronti a difenderli nel 2025
  • di Mattia Carpi
16 maggio 2024

A Salt Lake City lo scorso sabato notte è andato in scena l’atto conclusivo del Campionato AMA Supercross 2024. Tutti i titoli dovevano ancora essere assegnati ma, se quello della 450 sembrava essere più una formalità, in 250 la battaglia era ancora apertissima. A fine serata a trionfare e successivamente festeggiare sono stati Tom Vialle, KTM, campione della costa est, ed RJ Hampshire, Husqvarna, campione della costa ovest.

Abbiamo avuto l’occasione di fare una chiacchierata con i due piloti insieme ai relativi team manager e sono emerse curiosità davvero interessanti.

Tom, innanzitutto complimenti per la vittoria, quali sono stati i punti chiave per ottenere questo successo?
Tom: "Grazie mille. Sicuramente rimanere sano dall’inizio alla fine ed aver effettuato un’ottima preparazione invernale rimanendo lontano dagli infortuni. In alcune serate è stato frustrante non avere la velocità per vincere e doversi accontentare magari di un terzo posto, ma come mi ha spiegato Marvin (Musquin, ndr), non essere in giornata e comunque terminare sul podio è un gran risultato”.

A proposito di Musquin, anche lui ha una storia simile alla tua, siete entrambi francesi, entrambi avete vinto due mondiali prima di spostarvi in America e, coincidenza vuole che la vostra prima vittoria sia stata a Daytona, quanto è stato importante per te averlo come insegnante?
“Sai, Marvin si è trasferito qui nel 2011 e nel 2015 è stato campione east coast, e poi è stato un pilota di punta nella classe 450, quindi di esperienza ne ha molta e anche solo guardandomi mentre mi alleno ha sempre qualche consiglio pronto. Con lui soprattutto a Gennaio abbiamo fatto un gran lavoro che poi fortunatamente ha dato i suoi frutti. Anche allenarmi con Sexton è stato fondamentale. Avere lui come riferimento per la velocità mi ha aiutato a migliorare i miei tempi sul giro”.

Sei stato campione in 250 da entrambe le parti dell’oceano, sia in Europa sia in America, la domanda è presto fatta, quale titolo è stato più difficile da conquistare?
“(Ride, ndr) Questa è una bellissima domanda. Ti direi il Supercross, ma anche il mio secondo titolo contro Geerts è stato veramente duro da portare a casa.
Ti direi comunque il titolo supercross perché qui non puoi proprio sbagliare. Il campionato 250 è veramente corto e quindi con così poche prove anche solo un errore lo si paga caro. In Europa, invece, un mondiale lo si può vincere anche saltando un GP, con 20 prove più le manches di qualifica una prova la si può anche perdere. Dopo il disastro di Detroit in partenza, alla prima gara, tanti pensavano che fosse impossibile vincere, ma io non mi sono mai perso d’animo e non ho mai smesso di crederci. Senza contare che qui nonostante abbia vinto sto ancora imparando ogni volta che scendo in pista. In Europa mi sentivo più a mio agio, più nella mia comfort zone, qui è davvero tutto così diverso”.

Da campione quale sei, immaginiamo che ogni volta tu vada al cancelletto di partenza ci vada per vincere. C’è stato però, nel corso di questo 2024, un punto di svolta, una gara in cui hai realizzato che davvero avresti potuto farcela?
“Daytona. Lì ho veramente capito che avrei potuto vincere. E poi solo sette giorni dopo vincere di nuovo a Birmingham mi ha dato una carica pazzesca”.

Ora, ti concentrerai sul National, ma per il 2025, hai già qualche piano?
“Si, non abbiamo nemmeno fatto in tempo a finire i festeggiamenti che eravamo già di nuovo in pista per preparare al meglio il National. Per l’anno prossimo mi piacerebbe difendere il mio titolo e poi chissà… sicuramente non voglio rimanere in 250 a lungo!”.

È stato poi il turno di Ian Harrison team manager Red Bull KTM Factory Racing a cui abbiamo chiesto cosa ha pensato quando è stato ufficializzato il passaggio di Vialle in America.
“Tom è molto giovane ma grazie ai suoi due mondiali vinti ha un bagaglio di esperienza enorme. I nostri colleghi europei ci avevano anticipato che l’America fosse il suo sogno e lui ce lo ha confermato la prima volta che ci siamo incontrati. Come Roczen gli è bastato un solo anno di apprendistato prima di vincere un titolo, abbiamo grandi aspettative per il futuro.

Abbiamo poi chiesto se ci fosse un confronto con i colleghi europei sulle soluzioni tecniche adottate sulle moto.
“Certamente, ogni lunedì abbiamo una riunione con i nostri colleghi del campionato del mondo. Nonostante le due discipline siano molto diverse ci confrontiamo sempre per sapere quali pezzi funzionane bene e quali meno. Lo sviluppo della moto viene curato da tutti i reparti racing”.

È stato poi il turno di RJ Hampshire, campione 2024 costa ovest, che presentatosi con un sorriso da orecchio ad orecchio ha risposto a tutte le domande.
Ha risposto così a chi, sui social, ha fatto notare come, per via della sue età, sarebbe già dovuto passare alla 450, qualche anno fa.
“È vero, ho 28 anni, e sono tra i più “vecchi” della 250 ma non sono di sicuro il primo in questa situazione. Prima di me penso a Zach Osborne e Christian Craig. Quella di rimanere in 250 è stata una scelta mia in quanto non mi sentivo di aver avuto la possibilità di potermi esprimere al massimo del mio potenziale in questa categoria. Passare alla 450 con questo rimpianto sarebbe stato un vero peccato. Inoltre senza un buon risultato nella classe lites trovare un manubrio buono nella classe regina è impossibile. Sono davvero contento che la mia scelta abbia pagato!”.

Raccontaci un po’ del main event di Salt Lake City…
“Cercare di non vincere è stato veramente difficile. Una vittoria a Salt Lake sarebbe stata davvero bella, come quella di Anaheim
1, e per un momento mi sentivo proprio in grado di poter passare Deegan, ma il mio pensiero era rivolto al campionato e non volevo assolutamente prendere rischi. Penso sia stata la prima volta in tutta la mia vita dove mi sono accontentato di un secondo posto”.

Dove ti vedi nei prossimi anni?
“Nel 2025 vorrei poter difendere il mio titolo costa ovest e poi salire sulla 450 per qualche appuntamento quando correrà la costa est. Dopo di che penso, sarà comunque una scelta da fare con il team, passeremo in 450 per il national”.

Come Hampshire anche il team manager Nate Ramsey era molto contento: “Vincere questo titolo per noi è stato davvero molto importante. Il morale del team in questo 2024 in alcuni momenti è stato davvero basso a causa dei tanti infortuni che hanno colpito i nostri piloti. RJ però è riuscito a rimanere sano e sono davvero felice per il suo successo”.

Nel 1999 anche tu hai vinto la costa ovest, che consigli hai dato ad Hampshire?
“Sono passati 25 anni e sono cambiate moltissime cose. Moto, piste, format, tutto è cambiato. Mi sono concentrato sul poter trasferire ciò che avevo imparato a livello di mentalità, come reagire alla situazioni che accadono in pista”.

In 250 avete anche Cochran e Farres, due piloti velocissimi ma giovanissimi, avere RJ, che ha qualche anno in più sulle spalle, vi ha aiutato a livello di messa a punto della moto?
“Certamente, RJ è un ottimo tester e gli bastano davvero pochissimi giri su una moto per capire cosa va bene e cosa no, e addirittura cosa può servire per risolvere ciò che non va. Ha aiutato tantissimo noi ma anche i due piloti più giovani nella messa a punto della moto”.

È stata una chiacchierata davvero interessante che ha messo in luce tanti aspetti. Non possiamo che augurare a Tom ed RJ un’estate ricca di successi come il Supercross appena concluso.